Ismea promuove programmi a favore dell’imprenditoria giovanile e femminile, da “Più Impresa” a “Investe”, per finanziare progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola
Nonostante le difficoltà legate ai rincari e ai cambiamenti climatici, il comparto agricolo continua ad attrarre giovani imprenditori, in un settore tradizionalmente attrattivo e fondamentale per l’economia e l’export del nostro Paese. Basti pensare che il peso totale del fatturato agroalimentare rappresenta l’11,3% sui 1.672 miliardi del prodotto interno lordo nazionale. A sostegno del settore, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Ismea, promuove una serie di bandi che operano su più livelli.
È il caso, ad esempio, del programma “Più Impresa”, per l’Imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura. La misura ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e ampliare aziende agricole esistenti condotte da giovani o donne, ed è rivolta a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti. Il target rispecchia una tendenza ben precisa: i giovani agricoltori nel 2021 hanno rappresentato il 13,7% del totale dei titolari delle imprese agricole, mentre nel corso del 2022 hanno superato il 14%. Un trend in crescita, da accompagnare favorendo una diversificazione intelligente degli investimenti, coinvolgendo tutti gli attori della filiera e operando in un’ottica di interventi sostenibili e attenti all’ambiente.
Il bando Più impresa, in particolare, finanzia progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, ritenendo ammissibili – tra le altre – le spese per gli studi di fattibilità, per i servizi di progettazione e per le opere edilizie, oltre che per l’acquisto dei terreni, nella misura massima del 10% del valore complessivo del progetto. Il traguardo finale deve essere:
- il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
- il miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
- la realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
Attiva anche la nuova edizione del bando Ismea “Investe”, con 100 milioni di euro complessivi messi a disposizione delle imprese per finanziamenti agevolati e per interventi a condizioni di mercato nel capitale di rischio, per supportare progetti di sviluppo produttivo e/o commerciale, anche mediante processi di aggregazione tra aziende: le domande di partecipazione potranno essere presentate dal primo dicembre 2022 al 31 marzo 2023.
Infine, il sostegno ai giovani passa anche attraverso il provvedimento Garanzia U35, introdotta all’indomani della crisi energetica scatenata dal conflitto in Ucraina, nell’ambito del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, con lo scopo di proteggere i finanziamenti per liquidità aggiuntiva in favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subito un incremento dei costi energetici e delle materie prime. Il limite massimo per le operazioni di credito assistite dal programma, inoltre, è stato recentemente elevato da 35 mila euro a 62 mila euro.
Per quanto riguarda le aree dove può essere più interessante avanzare investimenti, una bussola è fornita ancora da Ismea attraverso il XX Rapporto Qualivita, l’indagine annuale che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane. Nel dettaglio, lo studio illustra come il comparto del cibo e del vino DOP IGP nel 2021, in particolare, raggiunge un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%).
Fonte: ClicLavoro