Il valore aggiunto dell’agricoltura, in Calabria, nel corso del 2015, è aumentato anche se in misura inferiore a quanto registrato nel Mezzogiorno e in Italia. È quanto evidenzia la relazione congiunturale della Banca d’Italia. “Secondo i conti territoriali dell’Istat, il peso del settore primario – si legge – nella regione era pari nel 2014 a circa il 5 per cento in termini di valore aggiunto ), una quota più che doppia rispetto alla media nazionale. L’agricoltura calabrese – prosegue Bankitalia – si caratterizza per il ruolo rilevante del sostegno pubblico, costituito da trasferimenti e agevolazioni fiscali: in base ai dati del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, nel 2013 esso incideva per il 37,1 per cento del valore della produzione regionale (21,8 per cento in Italia). In particolare, il sostegno comunitario rappresentava circa i tre quinti del supporto pubblico, e si suddivideva in due componenti: gli aiuti diretti agli agricoltori dal Fondo europeo agricolo di garanzia (cosiddetto “primo pilastro”) e le risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (“secondo pilastro”), gestite dalla Regione attraverso il Programma di sviluppo rurale (PSR). A novembre 2015 – è scritto al riguardo – è stato approvato dalla Commissione Europea il PSR della Calabria per il periodo 2014-2020. La dotazione complessiva, pari a 1,1 miliardi di euro, è suddivisa su 14 misure; tra le principali, spicca il sostegno all’agricoltura biologica (21,7 per cento della dotazione totale), oltre agli aiuti per investimenti in immobilizzazioni materiali (28,5 per cento), finalizzati al miglioramento della competitività delle imprese agricole. In base ai dati Istat, – prosegue la nota – nel 2014 (ultimo anno disponibile) le coltivazioni legnose contavano per il 40 per cento del valore della produzione regionale (era il 55,0 nel 2007); tra di esse, si è ridotto negli ultimi anni il peso degli agrumi e, soprattutto, dei prodotti dell’olivicoltura, mentre risulta in crescita l’incidenza delle produzioni fruttifere e vinicole. Tra le altre coltivazioni, – scrivono gli esperti di Bankitalia – continua a crescere il peso di patate e ortaggi, pari a circa un quarto (era il 17,5 per cento nel 2007)”.