Fino a qualche anno era difficile sentire parlare di quinoa in Italia. Poi l’esplosione del mercato e la quinoa è diventata un alimento di un certo interesse. Basti pensare che in alcuni paesi del sud America è alla base dell’alimentazione popolare soprattutto di bambini ed anziani. Un super-food ricco di sostanze nutritive e privo di glutine, che s’inserisce perfettamente nella nuova cultura alimentare moderna. Molti chef internazionali si stanno cimentando sempre di più con piatti a base di quinoa, sia per le proprietà nutrizionali e sia per il fascino esotico che presentano.
La quinoa o Chenopodiumquinoa è una pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae, la stessa a cui appartengono lo spinacio e la bietola. Per questo motivo non è un cereale, anche se dai suoi semi è possibile, macinandoli, ottenere una farina ricca di amido. Al mondo esistono oltre 220 varietà, che si differenziano per il colore del seme (rosso, bianco, giallo, marrone o nero) o per il luogo ideale di coltivazione, ma la più coltivata al mondo è la Quinoa Real, dotata di un chicco più grande e dolce (presenta un contenuto di saponina più basso rispetto alle altre tipologie). Nel 2018 in base ai dati Faostat le superfici coltivate a quinoa nel mondo sono stati 178.313 ettari per una produzione di 158.920 tonnellate: +66% per superfici e + 64% per produzione rispetto al 2008. Perù e Bolivia detengono la produzione quasi esclusiva del seme sacro agli Inca: il 98% della produzione totale del 2018. Seguono poi Ecuador e Cile, con piccole produzioni.

La quinoa è una pianta che si adatta a condizioni anche estreme di siccità, di temperatura e di salinità del terreno. Questo la rende una pianta rustica e con una certa adattabilità di coltivazione. I due fattori che possono maggiormente vincolare la sua coltivazione sono i ristagni idrici e l’esposizione a gelate (soprattutto durante la fase di fioritura). E’ inoltre importante ricordare che oggi in Europa non esistono agrofarmaci registrati per la quinoa e per questo motivo non è possibile fare una distinzione tra coltivazione biologica della quinoa e quella convenzionale.

La quinoa è una coltura da rinnovo a semina primaverile (meglio ancora se la semina avviene a fine inverno: fine febbraio-inizio marzo). E’ anche una coltura sarchiatrice, tecnica usata per il diserbo meccanico. Il suo ciclo vegetativo può variare dai 120 giorni fino ai 210 giorni, in base alla varietà. Nell’areale del centro-nord Italia può essere più idoneo un ciclo medio-corto per permettere una raccolta a fine estate. La distanza di semina varia da 20 a 40-50 cm tra le file e di 5-10 cm sulla fila, con profondità di semina di 1-3 cm. Per la semina si può usare una seminatrice di precisione in situazioni di terreno sciolto o una seminatrice per cereali a fila continua per terreni più pesanti.